1884 - 1886 |
Il
primo studio ufficiale per una ferrovia da Treviso a Belluno, fu quello
commissionato nel 1865 direttamente dalla Congregazione Provinciale di
Belluno all’ingegnere Giovanni Battista Locatelli; lo stesso volle
presentare due progetti di realizzo abbastanza divergenti. Nel primo la
ferrovia avrebbe seguito il corso del fiume Piave e l’omonima valle, nel
secondo il tracciato era stato impresso sulla carta via Conegliano,
Vittorio Veneto, Fadalto; in entrambi i casi sembrava sottointeso che la
strada ferrata sarebbe proseguita oltre Belluno, attraverso la Valle del
Boite, la Pusteria e da li, dritta verso l’Austria e la Germania. Nel
1866 la Camera di Commercio di Venezia, assieme ai deputati locali,
scelse per la Valle del Piave e l’istanza per la costruzione venne
presentata all’Ispettorato dei Trasporti. Nel 1867 l’Ingegnere Luigi Tatti
rielaborò il progetto del Locatelli, correggendolo e mettendo nero su
bianco tutti i dettagli tecnici e finanziari, oltre alle previsioni di
realizzo e d’esercizio. Nei pressi di Feltre si propose di tagliare
attraverso la gola del Telve e di proseguire diritti, con una galleria
sotto al Miesna sino a Brusche; il tracciato era contemporaneamente
progettato lontano dai paesi di Bribano e Santa Giustina, in seguito
toccati invece dalla ferrovia. La cosa innescò una mina a scoppio
prolungato, le rappresentanze di Feltre non ne vollero sapere e
seguirono anni di battaglie politiche e legali. In effetti gli anni
passarono, e non pochi; anche se il governo diede il via libera
all’opera già nel 1868 si dovette attendere sino al 1877, quando in
Parlamento si votò il finanziamento; i primi lavori iniziarono nel
dicembre del 1880. Tre anni dopo si risolse anche il nodo “Feltre”;
tramite una conca poggiata su angolo convesso, la ferrovia raggiunse
l’abitato di Feltre che rimase anche capolinea per un paio d’anni. Il
treno inaugurale arrivò a Feltre il primo aprile del 1884. I collaudi
del secondo tronco per Belluno avvennero nell’ottobre del 1886; la
gestione e l’esercizio vennero affidati provvisoriamente alla “Rete
Adriatica” sino al 1905 quando passarono sotto il controllo statale
tramite le Ferrovie dello Stato. La vecchia stazione di Belluno sorgeva
sull’attuale Piazza Cesare Battisti, il prolungamento verso Calalzo era
stato bocciato per motivi finanziari e le maestranze politiche di
Belluno s’accontentarono di possedere il capolinea della tanto sospirata
ferrovia. il 10 novembre di quell’anno s’inaugurò ufficialmente
l’intera linea.
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La vecchia stazione ferroviaria di Treviso,
seconda metà dell’800. (Foto da cartolina d’epoca) |
La vecchia stazione di Belluno, foto risalente
alla fine dell’800 con i bei giardini progettati dall’ingegnere Pagani. (Da cartolina d’epoca) |
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La vecchia stazione
di Belluno, foto risalente ai primi del ‘900; si può notare un binario
singolo lato esterno rimosso in seguito per motivi di sicurezza. Il
fabbricato principale sorgeva sul terreno dell’attuale scuola “Aristide
Gabelli” mentre i fabbricati di servizio e i depositi per le locomotive
erano nella zona dell’attuale complesso scolastico “Tiziano Vecellio/Sebastiano
Ricci” . (Da cartolina d’epoca) |
Il
treno inaugurale, composto da circa venti carrozze, partì da Treviso
alle nove del mattino; sebbene la tratta fino a Feltre fosse aperta
all’esercizio da due anni, non mancò la folla acclamante ad ogni
stazione e lungo le strade costeggianti la ferrovia. Dopo Cornuda il
delirio della gente era senza proporzioni, come resoconti dell’epoca
descrivono minuziosamente: “barche stracolme di genti lungo il Piave,
bande musicali ad ogni fermata, fuochi artificiali, bandiere, corone
floreali e canti da ogni dove”. Feltre e Belluno erano ornate a
festa e le alte personalità si contavano numerose per un evento che da
quelle parti non aveva avuto probabilmente uguali nel corso della
storia. Dopo i ricevimenti e i banchetti di rito, il treno ripartì il
giorno successivo alle otto e quaranta in direzione di Treviso; la folla
era ancora numerosa e salutò festosamente il convoglio che sarebbe
divenuto da quel momento presenza famigliare lungo gli 86 chilometri da Treviso a
Belluno. Le stazioni in ascesa erano le seguenti : Castagnole, Postioma,
Signoressa/Trevignano, Montebelluna, Cornuda, Levada, Pederobba/Molinetto,
Alano/Fener, Quero/Vas, Feltre, Busche, Santa Giustina, Sedico/Bribano,
Belluno (capolinea). I primi orari riportavano tre treni ascendenti e
tre discendenti tra le cinque del mattino e le nove della sera; il tempo
impiegato per compiere l’intera tratta era di circa tre ore e mezza, le
prime locomotive viaggiavano ad una velocità media di 25 Km/h. Ben
presto qualcuno cominciò a richiedere un quarto treno giornaliero,
magari notturno, inoltre si formò un Comitato con rappresentanti
provenienti da tutti i comuni del Cadore. Questi richiedevano
sostanzialmente il prolungamento della ferrovia sino a Calalzo seguendo
un nuovo progetto di massima presentato dallo stesso Comitato nel 1890.
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La stazione di Feltre durante i primi anni d'esercizio. (Da cartolina d'epoca) | Vecchia locomotiva del Gruppo 530 (ex Rete Adriatica GR.150) alla stazione di Sedico/Bribano. (Foto da cartolina anni '20) |
Locomotiva 745 e
convoglio passeggeri ripresi alla stazione di Padova sul finire degli anni ’50, in partenza per Belluno. (Foto archivio & © by FS) |
Stazione di Montebelluna, una vecchia 740 in manovra durante gli anni ’70. (Foto archivio & ©Messina) |
Incrocio a
Montebelluna tra due ALn772 (Padova-Calalzo), primi anni ’80. (Foto & ©M. Signoretto) |
Convoglio merci trainato da una 740 in sosta
alla stazione di Cornuda durante gli anni ’60. (Foto archivio & ©Perego) |
Altro treno merci con locomotiva a vapore
in transito presso la stazione di Alano Fener durante gli anni ’60. (Foto archivio & ©Messina) |
Un’accoppiata di ALn772 nei pressi di Quero-Vas,
primi anni ’80. (Foto & ©M. Signoretto)
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Convoglio merci trainato da un’altra locomotiva
740 ripreso in manovra alla stazione di Feltre, anni ’50. (Foto archivio & © by FS) |
Stazione di Alano Fener; accoppiata di due
ALn772 durante gli anni ’60. (Foto archivio & © by FS) |
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