mercoledì 29 giugno 2022

Una montagna di esperienze a La Thuile

 



Fai un bel respiro e immergiti nella natura di La Thuile.

Fai il pieno di energia e senti tutta la forza di una montagna
che qui esprime tutta la sua forza.

Che sia a cavallo, passeggiando, praticando trekking o arrampicando sulla falesia, il lato wild del Monte Bianco regala emozioni e adrenalina allo stato puro.

Con la famiglia o gli amici, l’estate a La Thuile è benessere ed energia in alta quota.

La Thuile, 29 giugno 2022 – Questa estate non possiamo perdere l’occasione di trascorrere un weekend lungo di emozioni e adrenalina, immergendoci nell’atmosfera benefica del lato wild del Monte Bianco. Ad attenderci numerose esperienze, non solo per gli amanti della bicicletta, ma anche per quanti desiderano passeggiare tra i boschi, camminare lungo i sentieri di trekking ben battuti e segnalati, oppure cavalcare, lasciandosi pervadere da un forte senso di libertà.

E se si volessero conoscere i segreti dell’alpeggio, l’iniziativa Mattinata D.O.P. permette di scoprirne i sapori autoctoni.

 

Indimenticabili passeggiate a cavallo in alta quota

Andare a cavallo è già di per sé un’attività che regala una forte sensazione di libertà, ma a La Thuile questa sensazione si amplifica grazie agli splendidi scenari naturali, con vista sul Monte Bianco, che vengono attraversati. Dai boschi nella zona di Entreves ai percorsi lungo il fiume e al Promise, dove fare pratica, alle valli più aperte come quella di Petosan, per andare al galoppo, l’esperienza regala una completa simbiosi con la natura.

Il centro equestre LTHorses di La Thuile si trova a 1.450 m di altitudine, nella zona delle Funivie, punto di partenza ideale per passeggiate e trekking in alta quota.

Per chi preferisse battere la sella in campo, gli ampi spazi verdeggianti garantiscono una giornata indimenticabile immersi nella natura wild; per i più piccoli, la scuderia didattica saprà insegnar loro la conoscenza e l’amore per queste nobili creature.  

 

Battesimo della sella

LTHORSES – Centro equestre località Entrèves (partenza impianti)

30 giugno dalle 14.30 alle 15.30

Un pomeriggio al centro equestre per l’avvicinamento all’equitazione per ragazzi dai 10 ai 18 anni

5 luglio dalle 14.30 alle 15.30

Un pomeriggio al centro equestre per l’avvicinamento all’equitazione per bambini dai 6 ai 10 anni

17 luglio dalle 14.30 alle 15.30

Un pomeriggio al centro equestre per l’avvicinamento all’equitazione per bambini dai 6 ai 18 anni

Info e prenotazione obbligatoria: +39 3403081785 – lathuilehorses@gmail.com

 

Dal trekking all’arrampicata

A La Thuile sono numerosi i percorsi trekking, alcuni più conosciuti altri meno battuti ma tutti egualmente immersi negli ambienti puri e silenziosi di una montagna volutamente poco antropizzata. Una montagna potente la cui energia diventa linfa per disintossicarsi dai ritmi imposti dalla vita metropolitana e recuperare benessere psicofisico.

 

Osservando la cartina dei sentieri, non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Da un lato i valloni di YoulazOrgèresChavannes e Breuil verdi, selvaggi, preziosi da un punto di vista geologico e ricchi di testimonianze storiche. Dall’altro, i sentieri che portano verso la zona del Rutor con le sue cascate, i laghi di Bellacomba, il lago Verde e il lago Grigio e il rifugio Deffeyes partenza per la più impegnativa escursione verso il ghiacciaio del Rutor, il sesto in Italia per estensione.

 

Puntando invece verso il Colle del Piccolo San Bernardo, si può raggiungere il Lago Verney, il più vasto specchio lacustre naturale della Valle d’Aosta che si trova a 2.088 m di altitudine, oppure procedere verso l’area archeologica del Cromlech, posto proprio nella zona di confine tra Italia e Francia. Esattamente dalla parte opposta si trovano due passeggiate classiche per le famiglie: quella che da Colle San Carlo conduce in quindici minuti al Belvedere di Arpy, una balconata da cui ammirare la catena del Monte Bianco oppure quella che porta al lago di Arpy.

Raggiungendo Les Suches con gli impianti di risalita, è possibile intraprendere diversi percorsi trekking. Tra i più suggestivi, quello che raggiunge il Mont Valaisan, bellissimo punto panoramico dal quale contemplare i 4.000 delle Alpi italiane e lo spettacolo di quelle francesi o il percorso che invece porta nella zona del Piccolo San Bernardo con l’area archeologica e il lago di Verney.

 

Se invece volete provare l’esperienza di arrampicare sulle pareti naturali della falesia, conosciuta come Palestra degli Alpini, a La Thuile ci sono diverse vie su un leggero strapiombo. Fin dagli Anni 50 gli alpini si cimentano nell’arrampicata su questa parete e tutti gli itinerari sono chiodati con materiale inox, gli appigli sono per lo più grandi e alle volte un po’ spioventi. Tuttavia, è richiesta un’esperienza tecnica ed è consigliabile farsi accompagnare da una guida alpina, come l’esperto Alberto Miele o la guida-fotografo Luca Fontana.

 

Zerovertigo – Alberto Miele

Trekking sul sentiero delle cascate del Rutor

Una passeggiata di circa 4 ore (pause comprese) in compagnia della guida alpina Alberto Miele lungo un semplice itinerario di suggestiva bellezza che, partendo dal villaggio di La Joux a 3 km da La Thuile, vi permetterà di ammirare le 3 cascate che hanno origine dal ghiacciaio del Rutor. La Guida vi illustrerà le peculiarità della flora locale e vi racconterà alcune curiosità legate alla storia e alle leggende sul ghiacciaio.

Quando (l’attività di svolge di domenica): 13 e 31 luglio; 7, 14, 21 e 28 agosto; 4, 11 e 18 settembre

Costo promozionale: 40 euro a persona invece di 60 euro (minimo 6 partecipanti)

Costo attività ‘privata’: 220 euro da 1 a 6 persone

 

Arrampicata della falesia per ragazzi e adulti

Arrampicata con la Guida Alpina dedicata a grandi e piccoli. Per coloro che per la prima volta vogliono approcciarsi a questa disciplina, ma anche a chi la pratica già ed intende migliorare le tecniche di progressione e sicurezza.

La lezione si svolge sulle pareti rocciose della falesia di La Thuile conosciuta come "Palestra degli Alpini".

Quando: 2 luglio; 6, 9, 10 e 30 agosto; 13 e 17 settembre

Costo promozionale: 50 euro a persona invece di 60 euro (minimo 4 partecipanti, che verranno inseriti in un gruppo con altre persone)

Costo attività ‘privata’: 220 euro da 1 a 4 persone; 245 euro per 5 persone; 290 euro per 6 persone

Info e prenotazione: +39 3382722764 – www.zerovertigo.com – alberto@zerovertigo.com

Luca Fontana

Trekking fotografico

Nella splendida cornice attorno a La Thuile, il lato wild del Monte Bianco, Luca Fontana vi accompagna in un fantastico trekking fotografico, due giorni in tenda per fotografi principianti e amatori con un discreto livello di allenamento, per lavorare sulle capacità di essere fotografati durante un lungo trekking, migliorando la scelta dei soggetti, la capacità di cogliere il momento e la conoscenza della propria attrezzatura. A fare da sfondo, il ghiacciaio del Rutor e le sue tre cascate.

Partenza: 23 luglio

Costo220 euro a persona – chiusura iscrizioni 10 luglio

 

Trekking Hidden Wilderness Ring®

Esperto conoscitore del territorio, Luca Fontana ha ideato nel 2019n un trekking di lunga percorrenza, l’Hidden Wilderness Ring®, un anello che si sviluppa intorno a La Thuile, che unisce sentieri conosciuti ad altri poco battuti, con numerosi tratti fuori traccia. Si tratta di oltre 70km e 4.500 m di dislivello positivo e che si svolge quasi interamente sopra i 2.000 m di quota, toccando molti ghiacciai ed un’infinità di laghi alpini. Cinque giorni impegnativi che vi permettono però di vivere un’esperienza totalizzante.

Partenza: 24 agosto

Costo650 euro a persona, comprensivo di colazione e cene – chiusura iscrizioni 10 agosto

Info e prenotazione: +39 3427054372 – https://luca-fontana.com/ - hello@luca-fontana.com

 

E se durante il soggiorno a La Thuile avete piacere di conoscere meglio i sapori e i profumi di montagna, andate alla scoperta delle specialità della gastronomia valdostana, vere e proprie eccellenze, come la Fontina, il Fromadzo, il Lard d’Arnad e lo Jambon de Bosses.

Queste sono le prelibatezze protagoniste di ‘Mattinata D.O.P. Sapori di montagna, iniziativa promossa dal Ristorante Les Granges, a La Thuile, che prevede diversi appuntamenti tra luglio e settembre 2022.

Si comincia con la visita alla Grotta delle Fontine, in zona Buic, dove sono stivate per la stagionatura più di 6.000 forme: un enogastronomo svelerà le caratteristiche, i segreti della lavorazione e della maturazione di questo straordinario formaggio Dop dall’alta concentrazione di valori nutrizionali, ideali per il benessere del corpo (se non si esagera…).  

A seguire, aperitivo e degustazione guidata di quei prodotti valdostani che hanno ottenuto il riconoscimento “Denominazione di Origine Protetta”, presso il Ristorante Les Granges, che fa parte del circuito Saveurs du Val d’Aoste.

Ad accompagnare il tour degustazione, Claudio Giacchetto, la moglie Ester Ollier e il figlio Nicolò, enogastronomi e proprietari dell’Hotel Ristorante Les Granges, insigniti del titolo “Ambasciatori della Fontina” grazie all’impegno con la Regione Valle d’Aosta Assessorato dell’Agricoltura e Ona “Organizzazione Nazionale degli Assaggiatori di Formaggio”.

Informazioni e prenotazioni

Ristorante Les Granges – Loc. Les Granges – 11016 La Thuile (AO)
Prenotazione: tel. 0165 884885 – cell. 335 5355803; @: info@lesgranges.it
Appuntamenti: 1, 7, 13 e 20 luglio; 3, 8, 23, 30 agosto; 9 settembre
Costo a persona: Euro 16,00
Gli eventi sono organizzati nel totale rispetto delle regole anti-Covid, se ancora vigenti

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Il viaggio di Borghi d'Europa per il Percorso Internazionale Aquositas

 



I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa stanno sviluppando in questi giorni le visite

gustose per la scelta delle località e delle aziende da inserire nel Percorso Aquositas, Le vie delle terre d'acqua.


Due giornate sono state dedicate a Brenzone sul Garda, sia alla parte lacustre che alla zona di montagna ( soprattutto la Val Vaccara). Un felice incontro con i vini della Cantina Vinicio Bronzo

( che ha ormai ultimato la sua conversione al biologico), ha portato i giornalisti a visitare anche Torri del Benaco.


Continua anche il viaggio alla scoperta dei prosecchi col fondo nel Quartier del Piave. Grazie

all'eno-cicchetteria Piavino di Colbertaldo di Vidor, è arrivata la degustazione del sur lie Bottarel.

Sempre a Vidor semaforo verde di Antonella Pianca (giornalista e degustatrice AIS) agli spumanti

di Alessandro Gazzola.


Gianluigi Pagano si occupa dei borghi di mare dell'Istria .Il suo viaggio inizia da Cittanova, in Croazia, alla ricerca di inedite ricette di pesce.


In Valtellina l'attenzione è rivolta alle trote della Valmalenco, una valle laterale della Valtellina in provincia di Sondrio (Lombardia). La valle inizia dal ponte del Valdone, poco sopra la città di Sondrio, e si dirige a nord verso il Pizzo Bernina per una lunghezza nel fondovalle di circa 15 km. È attraversata dal torrente Mallero.


In Friuli Venezia Giulia è stato scelto un territorio della Repubblica di Venezia per quasi 400 anni, il Borgo storico marinaro di Marano Lagunare. Il Borgo è assai orgoglioso di questo passato che si percepisce ancora dovunque: nell’aspetto del centro storico, nel dialetto, nell’economia che assegna alla pesca un ruolo di fondamentale importanza, nella gastronomia tipicamente marinara.


In Abruzzo, il viaggio del gusto ha toccato la Costa dei Trabocchi a Fossacesia.

La Costa dei Trabocchi è un tratto del litorale abruzzese, nel medio Adriatico, esteso lungo la strada statale 16 Adriatica e corrispondente alla maggior parte della costa della provincia di Chieti. Il litorale è caratterizzato dalla diffusa presenza di trabocchi, antiche macchine da pesca su palafitta. Fra le varie teorie sulle prime apparizioni dei trabocchi sulle coste abruzzesi, una delle più accreditate li farebbe risalire al XVIII secolo.


La Slovenia propone la costa istriana, con Pirano e Portorose. Le Saline di Sicciole e le Terme di Strugnano sono state visitate dai giornalisti di Borghi d'Europa.




https://comunicareperesistere.blogspot.com/2022/06/il-viaggio-di-borghi-deuropa-per-il.html


https://istriadigusto.blogspot.com/2022/06/il-viaggio-di-borghi-deuropa-per-il.html


https://piaveinforma.blogspot.com/2022/06/il-viaggio-di-borghi-deuropa-per-il.html


https://comunitadelfriuliedellistria.blogspot.com/2022/06/il-viaggio-di-borghi-deuropa-per-il.html


https://borghidislovenia.blogspot.com/2022/06/il-viaggio-di-borghi-deuropa-per-il.html


https://saporiabruzzesi.wordpress.com/2022/06/29/il-viaggio-di-borghi-deuropa-per-il-percorso-internazionale-aquositas/


https://terrealtenews.blogspot.com/2022/06/il-viaggio-di-borghi-deuropa-per-il.html


https://laghinews.wordpress.com/2022/06/29/il-viaggio-di-borghi-deuropa-per-il-percorso-internazionale-aquositas/



Esperienze enogastronomiche di eccellenza nei raffinati ambienti del Quellenhof See Lodge

 


Al cinque stelle Quellenhof See Lodge a San Martino in Val Passiria in Alto Adige, il benessere passa anche per il palato. Accolti negli ambienti raffinati ed eleganti del fine dining underwater restaurant, del Ristorante Panoramico e del Bistrot, gli ospiti possono scoprire piatti di stagione creativi e degustare vini speciali. L’executive chef Michael Laimer e la sua brigata di cucina, il maître e sommelier Matteo Lattanzi con i suoi sommelier, conducono gli ospiti in un viaggio enogastronomico che regala piacere ed equilibrio ad anima e corpo. La BalanceCUISINE è una proposta raffinata e leggera, capace di sorprendere a ogni portata a base di pesce fresco.

Arrivare, sentirsi bene, rilassarsi. Il motto del nuovo Quellenhof See Lodge a San Martino in Val Passiria, vicino a Merano. Il cinque stelle adults only propone un ambiente unico di ispirazione tropicale, ma con vista sulle cime delle montagne circostanti. Una miscela perfetta tra atmosfera maldiviana e magia dei paesaggi alpini. In uno dei più piccoli hotel a cinque stelle dell’Alto Adige, la filosofia del BalanceLIVING, all’insegna del lusso, della pace e del relax, passa anche per l’offerta enogastronomica. Luoghi di una bellezza originale e dal design moderno, l’underwater restaurant, il Ristorante Panoramico e il Bistrot, accolgono gli ospiti con menu e carta dei vini di eccellenza. Guidata dall’executive chef Michael Laimer, la piccola brigata di cucina regala agli ospiti gioielli per il palato.

UNDERWATER RESTAURANT L’offerta varia a seconda del ristorante che si sceglie e i menu sono decisi dall’executive chef. «In cucina applichiamo la filosofia del See Lodge», racconta Michael Laimer. «La nostra BalanceCUISINE è sempre di stagione e leggera, con prodotti altoatesini, di altre regioni italiane e internazionali per soddisfare i gusti di tutti gli ospiti. La semplicità ricca di gusto è la protagonista dei nostri piatti. In particolare nell’underwater restaurant ogni piatto è fatto di pochi ingredienti, talvolta addirittura uno solo, ma caratteristici per sapore, provenienza, modalità di preparazione e presentazione». Nell’underwater restaurant il menu a base di pesce è una continua evoluzione, a seconda della disponibilità degli ingredienti freschi.

IL RISTORANTE PANORAMICO E IL BISTROT «Al ristorante Panoramico, invece, il menu del giorno propone una selezione di piatti, dal gusto unico e ricercato, perfetti per una pausa attenta a offrire una carrellata di sapori e di gusti decisi e alternativi» spiega Michael Laimer. La carta propone anche piatti classici, tra cui un pesce intero e un tomahawk di manzo. «Al Bistrot piatti leggeri e gustosi da assaporare come spuntini che, in estate, sono per lo più freddi» conclude lo chef.
LA CARTA VINI DEI RISTORANTI Si sa che un piatto raffinato, fatto di ingredienti di qualità e ricco di personalità, si esprime ancor meglio quando accompagnato da un buon vino. Matteo Lattanzi è maître d’hotel e sommelier al Quellenhof See Lodge, coordina il personale, segue la gestione Food & Beverage e l’accoglienza. Stila la carta dei vini e cura la cantina che vanta 1200 etichette. Con il sommelier Elias Plunger, consiglia gli ospiti sugli abbinamenti migliori, in particolare nell’underwater restaurant che, date le sue dimensioni, regala a ogni commensale anche il tempo di una narrazione enologica, prima della degustazione. «Il vino deve accompagnare ogni singolo piatto» sottolinea Matteo Lattanzi. «Proponiamo il vino in bottiglia e anche in calice. A ogni piatto il proprio vino per animare ogni portata». Delle 1200 etichette conservate nella cantina, gran parte sono altoatesine, importante è il contributo dei vini di altre regioni italiane e infine minore, ma pur sempre di pregio, è la presenza delle etichette internazionali. «Oltre ai classici, dedico attenzione anche ai trend attuali, come i vini naturali, quelli in anfora e le varie tipologie che si possono distinguere per preparazione e affinamento» racconta Lattanzi. «Si tratta di vini speciali, estremi, in particolare quelli che ben si abbinano al menu dell’underwater restaurant. È il caso, ad esempio, di un Pinot Grigio altoatesino proveniente da un piccolo vitigno e affinato in anfora». La cantina è ricca, vanta il contributo di ogni regione, è molto ricercata tant’è che molte etichette provengono da piccoli produttori. Sommelier dal 2008, Lattanzi guida gli ospiti del See Lodge in due degustazioni a settimana, una dedicata agli “altoatesini” e una che Lattanzi ama chiamare Giro d’Italia, come il nome esplica, comprende etichette di diverse regioni. Al Quellenhof See Lodge gli ospiti vengono sedotti dal benessere che passa per il palato, con momenti speciali dedicati alla degustazione delle etichette della cantina oltre a momenti altrettanto speciali con i menu proposti nei ristoranti e nel Bistrot. Il tutto arricchito da abbinamenti cibo-vino perfetti e dal tocco personale dello chef Michael Laimer, con la sua passione formatasi fin da bambino nella sua famiglia di cuochi, affinata con la scuola alberghiera per la cucina e arricchitasi delle esperienze in ristoranti in cui molta era l’attenzione per i sapori e la varietà che anche una cucina di base regionale, locale può dare.

Altre informazioni

Arianna Augustoni
Cellulare +39 324 8940641
pr@smstudiopr.it




martedì 28 giugno 2022

Le Malghe della Val Vaccara e il Rifugio Telegrafo del Monte Baldo

La Val Vaccara è una valle della provincia di Verona (comuni di Brenzone sul Garda e di San Zeno di Montagna), che taglia trasversalmente il massiccio del Monte Baldo sul suo lato occidentale per una lunghezza di circa 20 km, tra il passo Scale a nord (altitudine di 1.200 m s.l.m.) e la Val Cottarella a sud (800 m s.l.m.), dove la larghezza raggiunge i 2 km.

Il nome deriva dalle vacche.

  • Malga Trovai
  • Malga Zovel



Il rifugio alpino TELEGRAFO "Gaetano Barana" (2147 mslm) è il più alto di tutti i rifugio del Monte Baldo e domina il Lago di Garda. Sorge a breve distanza dalla cima del Monte Telegrafo, così detto perché dalla sua sommità gli informatori napoleonici mandavano a valle segnali ottici. Magnifici i panorami e, soprattutto, i tramonti che si possono ammirare dal rifugio; numerosi gli itinerari da percorrere per raggiungerlo. Efficiente servizio di bar, ristorazione e ampia disponibilità di posti letto, fanno di questo rifugio una meta "obbligata" per chi vuole vivere il Monte Baldo!



lunedì 27 giugno 2022

La Montagna dell'informazione - La Val Vaccara a Brenzone sul Garda

La Val Vaccara è un altopiano posto sul versante ovest del gruppo del monte Baldo, inizia a nord con il passo Scale (1348 m) e finisce a sud nella Val Cottarella a quota 890 m, non comprende quindi solo l'omonima malga di alpeggio ma anche altre. Non si tratta di una valle in senso geologico; le gole dei torrenti che scendono verso il Lago di Garda la tagliano infatti in senso trasversale.

La valle ha una morfologia molto particolare, a est le cime del monte Baldo si innalzano per più di 2200 metri e invece a ovest piccoli monticelli minori fanno da contorno. A nord troviamo il passo Scale dove è collocata la malga Scale, chiuso fra l'imponente Costabella che si innalza fino a 2218 metri d'altitudine e il piccolo monte Scale che raggiunge i 1450 metri, la valle poi diventa più profonda fino all'abitato di Val di Fiès dove incrocia la Val di Fiès appunto, poi risale fino a Prada Alta (1060 m) e ridiscende verso Prada Bassa (935 m) e la valle Cottarella.




I piccoli ma affascinanti paesi di montagna che occupano la valle sono:

  • Chemasi (1125 m) è un piccolo centro di belle e nuove casette rinate sulle antiche baite, abitato da sempre. Il paese prende il nome dalla famiglia Chemasi (già nell'estimo fiscale di Brenzone del 1769 "Giacomo e fratello quondam Tomio Chemasi" residenti a Pozzo di Brenzone ed antenati dell'omonima famiglia attuale risultano proprietari per circa 18.000 m² di "Diverse pezze di terra prativa, boschiva e montiva che principiano in Fies sino alla valle detta Opio et terminano alla serva della Prada, confinano la valle di Canai, osia Queelli a mezzodì Antonio Carletti e strada et Appolloni, a matin il Comun a tramontana Brighenti, Millani, Consolini, Chemini, et a sera Simon Donatini e Battistoni di campi 6) che per prima ebbe qui la propria casa (in origine infatti il nome era Cà Chemasi). Nel paese c'è un piccolo bar, "la baita Rosa".
  • Val di Fiès (1015 m), posta all'inizio della Val di Fiès (valle del fieno) dove quest'ultima si incrocia con la Val Vaccara. Il paese si presenta con un volto poco montano dettato dalle case e dalle strutture turistiche costruite negli anni settanta con l'inizio del turismo invernale. Solo entrando nel cuore del paese si scorge la verità di un paesino di baite dove per anni si è coltivata la castagnetta alpina (un tipo di castagna che cresce ad elevate altitudini). Nel paese troviamo il bar "Pradabella" e il residence "la baita romantica".
  • Prada Alta (1060 m), centro della valle. Prada Alta è da sempre il paese che funge da cuore dell'intera valle, è posto in un singolare pianoro che si innalza separando leggermente la vallata, inoltre in questo luogo la valle assume una forma simile ad un altopiano per poi rituffarsi tra i monti. Caratterizzato da case vecchie e nuove è pure il centro turistico della valle e la partenza delle piste da sci di Costabella (che vanno dai 1060 m di Prada ai 2218 m di cima Costabella). Nel paese si trovano il supermercato, un campeggio e molti alberghi: "sole e neve", "Genziana", "Edelweiss", "Val Da Sacco", "Monte Baldo" ecc.
  • Prada Bassa (935 m): sostanzialmente distaccato dal resto della valle come tradizioni, il paese di Prada Bassa conserva la cultura dei Caprinesi, in particolare con le proprietà dei marchesi Carlotti, che salirono dalla Pianura Padana e furono fermati proprio a Prada dai montanari pradaioli della comunità brenzonese. La Val Vaccara (la parte prevalente della Val Vaccara geografica) infatti è da tempo immemorabile un bene della Comunità di Brenzone. Nell'estimo di Brenzone per il sistema fiscale della repubblica veneta nell'ultima versione del 1769 è elencata come bene principale della "Spettabile Comunità di Brenzon" per un valore di 1690 ducati veneti e si descrive come "Una Montagna detta Valvacara compreso Foenzin sopra la pradaria delli particollari di questo Comun (possidenti privati brenzonesi), parte ad uso di Pascolo e parte Boschiva alla qualle (confinano) a sera li particollari, a tramontana la valle de Trovaj, verso mezzogiorno il Signor Marchese Carlotti et a matina le raggioni del Comun della Ferrara (di Monte Baldo)" . La comunità di Brenzone possedeva (e possiede tuttora) peraltro anche le contigue malghe più nordiche di "Troài" (Trovai), "Xoèl" (Zovello), "Brióo" Brione e "Malmaóor" (Monte Maggiore subito sotto il rifugio di Punta Telegrafo). Il paese di Prada Alta porta i segni di un passato splendore agricolo, moltissime sono le stalle (con forma singolare) immense e le locande per i vaccheri. Da quando l'allevamento intensivo praticato in pianura ha soppiantato gli allevamenti di montagna e da quando il piccolo paese di Prada Alta (che, al contrario di Prada Bassa, ha sempre mantenuto un allevamento d'alpeggio tradizionalmente per 20 settimane dal 12 maggio al 29 settembre San Michele tuttora popolarmente festeggiato a Prada) ha iniziato a sviluppare anche un turismo invernale, almeno fino a quando ha potuto sostenere la concorrenza dei vicini comprensori sciistici trentini, il paese di Prada Bassa si è spopolato e molti abitanti si sono spostati o sul lago o nel vicino paese di Prada Alta. Oggi nel paese di Prada Bassa si trovano 2 locande: "Palazzina" - "Cacciatore" e un albergo: "il Narciso".

Ca' Chemasi, Val di Fiès e la parte settentrionale di Prada Alta sono frazioni di Brenzone mentre Prada Bassa e la parte meridionale di Prada Alta appartengono al comune di San Zeno di Montagna.

Il Buon Paese - Brenzone sul Garda

 I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa, nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Konica), hanno visitato Brenzone sul Garda, per il Percorso Internazionale Aquositas.

Brenzone sul Garda dista circa 56 chilometri a nord-ovest da Verona, capoluogo provinciale. È situato sulla sponda veronese del Lago di Garda. Il territorio comunale comprende parte del massiccio del Monte Baldo, ovvero la zona della Val Vaccara.

Il comune non ha un centro principale e una periferia ma è formato da 16 piccole frazioni distribuite lungo l'ampio territorio; la loro distribuzione non è omogenea: si trovano suddivise in fasce formate da paesi molto vicini gli uni agli altri mentre vaste aree rimangono praticamente naturali e inalterate. Per esempio le frazioni litoranee di Assenza, Porto, Magugnano, Marniga e Castelletto, pur rimanendo distinte, costituiscono di fatto un unico centro abitato che si sviluppa da nord a sud. Oltre alle 16 frazioni troviamo numerosissime località spesso formate da 4 o 5 case, molte delle quali hanno un nome composto dal prefisso "Ca'", in dialetto casa, e da un cognome, indicando come le famiglie erano sparse in piccoli centri del comune.




I centri abitati maggiori sono:

Magugnano (Magugnâa) (300 abitanti ca.), sede municipale

Castelletto (Castelét) (432 abitanti ca.)

Marniga (Marnìga) (351 abitanti ca.)

Sommavilla (Somaìla) (340 abitanti ca.)

Porto (Pôort) (301 abitanti ca.)

Castello (Castèl) (170 abitanti ca.)

sabato 25 giugno 2022

La Grotta di San Giovanni d’Antro, un tesoro di storia, arte e leggende

 


Scendendo nel profondo ventre delle Valli del Natisone,  si giunge a scoprire l’intreccio di arte, storia e cultura del territorio.



La leggenda della regina Vida, che per salvare le popolazioni delle Valli dalla furia di Attila le fece nascondere all’interno della Grotta di San Giovanni d’Antro, sottolinea il ruolo fondamentale che fin dall’antichità ebbe questa località come avamposto difensivo. Sicuramente faceva parte delle fortificazioni che Augusto diede ai confini dell’Impero intorno al 7 d.C e continuò poi a svolgere una funzione di sentinella -come dimostrano i resti del castello di Ahrensperg a Biacis- anche all’interno della Gastaldia d’Antro, un’unità amministrativa che originariamente dipendeva dal re longobardo e successivamente dal patriarca di Aquileia e dal doge di Venezia.


Cambiavano i governi ma le autonomie locali rimanevano sostanzialmente intoccate, come testimonia la lastra di Biacis, attorno alla quale si riunivano i decani e i giudici della Banca d’Antro. Per comprendere il concentrato di storia che il territorio conserva bisogna però entrare nel complesso della Grotta di San Giovanni d’Antro, luogo di culto almeno dal IX secolo d.C, come testimoniato dal documento di concessione del re longobardo Berengario. La straordinaria chiesetta votiva del XIII-XIV secolo acquistò la sua attuale identità successivamente, con la ristrutturazione in chiave gotica da parte di Andrej von Lach, esponente della scuola slovena di Škofjia Loka.


Per info e contatti: www.grottadantro.it

segreteria@nediskedoline.it

proloconediskedoline@pec.unplifvg.it

+39 339 8403196 / 349 3241168


L'Ecomuseo Terra del Castelmagno

 La proposta ecomuseale interessa il territorio della Valle Grana, in provincia di Cuneo.

Terra come suolo, come superficie, ma anche terra come tradizioni: un luogo caratterizzato dalla cultura occitana, da stili e abitudini di vita, questo è l’Ecomuseo Terra del Castelmagno.

Una terra unica, come unico è il formaggio Castelmagno, protagonista assoluto della storia e dell’economia dell’alta e media Valle Grana, prodotto e stagionato esclusivamente nei tre comuni dell’alta Valle, Monterosso Grana, Pradleves e Castelmagno (Reg. CEE n. 1263 del 01/07/1996). 

Consapevole delle specificità del territorio della valle Grana, nel 2007 l’Associazione culturale La Cevitou e la Regione Piemonte istituiscono l’Ecomuseo Terra del Castelmagno con il desiderio di ripristinare antichi percorsi di collegamento, recuperare luoghi in abbandono, valorizzare attività tradizionali e far scoprire la specificità delle Nostre Terre.

Un progetto integrato rivolto non solo al mondo del Castelmagno, ma anche verso tutte quelle attività che caratterizzano l’economia di valle: l’architettura, la lavorazione del legno, l’estrazione delle ardesie, la coltivazione e macinazione di cereali e castagne; le fucine e la vecchia centrale idroelettrica; le migrazioni; le feste tradizionali;la lingua.

L’Ecomuseo realizza in collaborazione con la Cooperativa Produttori Alta Valle Grana attività didattiche, visite guidate e laboratori di caseificazione all’interno del caseificio di Pradleves. Nei due locali dedicati solo stati allestiti due spazi distinti, con attrezzature multimediali oppure destinate a laboratorio manuale per lo sviluppo di alcune fasi della produzione. Per informazioni rivolgersi a expa.terradelcastelmagno@gmail.com oppure allo +39 329 4286890.




Le Valli del Natisone nel progetto 2023 di Borghi d'Europa (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica) : il turismo enogastronomico

 


Il Segretariato Internazionale della IAI (Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), ha approvato in questi giorni il Patrocinio al progetto L'Europa delle scienze e della cultura 2023, promosso dalla rete Borghi d'Europa.


I temi del 2023 riguarderanno la sostenibilità nel turismo culturale ed enogastronomico.


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno inserito le Valli del Natisone nel percorso

informativo 2023, come avviene da alcuni anni grazie alla collaborazione informativa con l'Istituto

per la cultura slovena e la Pro Loco delle Valli del Natisone.


Continueranno così i viaggi del buon e bello vivere per far conoscere e valorizzare queste terre, proponendo le loro storie nel corso degli incontri internazionali del progetto L'Europa delle scienze e della cultura.


I Percorsi enogastronomici approfondiranno il dialogo con alcune delle associazioni protagoniste

della vita della comunità : in particolare Le Donne della Benecija e l'Associazione Invito a Pranzo.




“Le Eccellenze (femminili) delle Valli del Natisone si uniscono nella creazione di una bellissima rete di produttori...anzi produttrici: Le Donne della Benečija!

Un paniere di piccole realtà produttive di gente giovane, volenterosa e desiderosa di mettere a disposizione le proprie capacità, l'esperienza e le conoscenze maturate, per un obbiettivo comune: portare prodotti genuini e di qualità dalla Valle del Natisone direttamente a casa vostra!”


L'Associazione Invito a Pranzo è un'associazione di ristoratori delle Valli del Natisone che offrono piatti tipici locali e antiche ricette. Ogni anno, si riuniscono in primavera ed in autunno per portare in tavola menù personalizzati e dedicati ai prodotti tipici stagionali.

“Il 2 giugno si è conclusa con successo l'edizione di primavera.

Ortiche (pokrive), levistico (lustrih), menta (meta), partenio (mederjauka), sono soltanto alcune delle piante spontanee che i ristoratori dell’Associazione Invito a Pranzo continuano a utilizzare e rielaborare nei propri menù. Il tutto nel rispetto di quella memoria storica locale che racconta di come, da tempo immemore, le “erbe buone” venissero utilizzate nell’alimentazione quotidiana, per sfruttarne al meglio le proprietà curative. “