venerdì 14 ottobre 2016

Montiano
Montiano  è un comune italiano di 1.704 abitanti della provincia di Forlì-Cesena. La cittadina è posta nel comprensorio di Cesena da cui dista 10 km circa. l primo documento storico dell'esistenza di Montiano
porta la data dell'895 allorché la contessa longobarda Ingelrada lo dona agli arcivescovi di Ravenna.
A lungo conteso fra Cesena e Rimini, alla fine del Trecento fu dei Malatesta di Cesena che nel 1355
lo difesero da Ludovico Ordelaffi di Forlì.Ritornato ai vescovi di Ravenna, Montiano nel 1441
viene da questi ceduto in feudo al ferrarese Antonio De Assasinis, che emette gli statuti  della comunità montiarese. A cavallo fra il XV e XVI secolo è di nuovo dei  cesenati che lo tengono fino al 1570, allorché papa Pio V lo cede ai Malatesta di Roncofreddo che  vi costruiscono l'imponente quadrilatera rocca.
Estinto il ramo dei Malatesta per mancanza di  discendenza maschile, Montiano nel 1654 diventa
feudo degli Spada di Bologna che, fra alterne vicende, lo amministrano fino al 1797, quando con l'abolizione dei feudi, Montiano, come tutta la Romagna, entra a far parte della Repubblica Cisalpina.
Da allora segue le vicende della Romagna venendo incorporato nello Stato Pontificio (1815)
e nel Regno d'Italia (1861). Situato sulle prime pendici collinari a 3 km.  dalla via Emilia, Montiano, raccolto attorno al medioevale centro storico su cui svetta la torre civica, offre uno stupendo panorama
verso il mare, specialmente dall'alto del colle ove sorge il Parco delle Rimembranze. Della rocca, distrutta dagli ultimi eventi bellici, sono visibili le imponenti mura con l'originario portale d'ingresso al cortile interno. Meritano una visita le tre chiese del paese. La chiesa di San Francesco (oggi centro culturale)
costruita, unicamente al demolito convento, nel XVII secolo, conserva al suo interno un prezioso
dipinto dell'"Annunciazione" del Centino e un coro ligneo del 1714. Notevoli affreschi conserva la Parrocchiale di S. Agata, eretta nel XV secolo. Nell'interno a tre navate, custodisce nel coro sopra l'altare, una pala del 1609 raffigurante la Madonna e le Sante Agata e Lucia di G. Modigliani di Forlì e nella cupola affreschi del Martirio di S. Agata di Giuseppe Milani da Parma. Nella navata sinistra si trova un interessante affresco raffigurante il Crocefisso di scuola riminese di datazione incerta (XIV secolo?). Meritano uno sguardo sulla piazza principale la Porta Malatesta edificata nel 1583, sulla cui sommità dell'arco fu murata nel 1663 una lapide in onore del protonotario Sigismondo Spada, e la chiesa dei Tre Monti con una pregevole facciata del XVII secolo. Una capatina è consigliabile a Montenovo per vedere i resti dell'antico castello.

La Macelleria Osteria Lucchi

La storia documentata dell' Osteria Macelleria Lucchi si rifà ai primi dell’ 800, un percorso che fino ad oggi è sinonimo di tradizione, cura e volontà di non disperdere un patrimonio di conoscenza ed esperienza che riesce ad esprimere nelle sue carni e nei suoi piatti la cultura gastronomica delle nostre colline.

Nel 2010 la Macelleria amplia la sua offerta riproponendo l’antica Osteria come nel 1835, quando esisteva a Montiano l’osteria abbinata alla macelleria di Lucchi Vincenzo, situata nei locali che ad oggi la ospitano.
Tali notizie derivano da una ricerca all’archivio di Stato, grazie ai ritrovamenti di una denuncia per rumori notturni dovuti a clienti dell’osteria che giocavano alla morra proprio in Piazza Maggiore ed un’altra del 1858 dove sempre Vincenzo Lucchi, gestore della macelleria osteria, denuncia un furto di coltelli.

L’attuale sito della macelleria Osteria Lucchi era composto da tre unità immobiliari che hanno sempre ospitato la macelleria e la fiaschetteria fino ai primi del ‘900, non si conosce l’anno di costruzione ma è certo che nei primi anni del ‘600 fossero già sorte in quanto sono dipinte sul Cabreo rinvenuto che mostrava i possedimenti dei Malatesta proprietari del Castello che si erge proprio sopra Piazza Maggiore.

La Famiglia Lucchi ha sempre gestito  la Macelleria e per alcuni periodi storici, abbinata all’osteria facendone un riferimento per il comprensorio, tanto che nell’ 800 si ha traccia scritta di una “ Casina di legno su ruote…” che permetteva al Macellaio-Oste di portare i suoi prodotti anche nei paesi vicini, diciamo un precursore di quello che oggi è definito l' ambulante.
Ogni due generazioni il nome Vincenzo veniva dato al primogenito maschio, oggi quindi sia la macelleria che l’osteria sono gestiti da un Vincenzo Lucchi, affiancato dalla mamma Bruna, dalla moglie Barbara e dai figli Andrea, Giulia e Chiara.


Dalle carni alla griglia a quelle in padella con abbinamenti di prodotti della tradizione come ad esempio il "Filetto di scottona alla Saba", alle crudità come i Carpacci e le Battute con accostamenti raffinati dettati dalle stagionalità che esaltano il sapore di carni particolarmente buone e curate.  Le carni bovine sono  di  scottona di pura razza Piemontese con una frollatura adeguata.  Gli insaccati sono fatti artigianalmente dalla macelleria Lucchi secondo le ricette di famiglia e leggermente adeguate al contesto attuale. I salumi sono di produzioni tipiche, così come i formaggi e le salse.  Il sale utilizzato al tavolo proviene dalle saline di Cervia e  l’olio rigorosamente extra vergine e da agricoltura biologica proviene da aziende agricole del nostro territorio.  La carta dei vini (e delle birre), rigorosamente da cantine romagnole, è costruita seguendo anche i gusti e le indicazioni dei clienti ed è sempre in costante aggiornamento, sempre alla ricerca di nuovi sapori che soddisfino i palati di chi ama sorseggiare un buon vino davanti ad un buon piatto.

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