domenica 13 novembre 2016

LE ARCHITETTTURE RELIGIONE A MORRO D’ALBA
Parrocchiale di San Gaudenzio
La chiesa principale, che reca la data 1763 iscritta sul portale, sorge quasi a ridosso delle mura castellane ed è lambita dal camminamento detto “la Scarpa”.
Il grande edificio è l’elemento architettonico più importante del nucleo fortificato: un bell’esempio di architettura religiosa marchigiana della seconda metà del Settecento e definisce in modo significativo, contrapposta al Palazzo Comunale, la piazza interna del castello.
L’interno è a croce latina con un’unica navata, nel transetto e nelle cappelle laterali si trovano altari tutti diversi, riccamente decorati con colonne, stucchi, pitture e statue; nell’abside, in una nicchia coronata da stucchi e dorature, trova posto un trono ligneo dorato con l’immagine della “Madonna del Soccorso” (inizio XVIII sec.).
Sulla parete di fondo, al disopra dell’ingresso, si trova il ballatoio con parapetto modanato in legno dipinto su cui troneggia un bellissimo organo di fine XVIII secolo.
Fra le opere presenti, si può ammirare, nel primo altare di destra, una tela firmata dall’artista arceviese Ercole Ramazzani “Crocifissione con Santi” (1596).
Nell’altare del transetto destro, sopra una nicchia con Crocifisso, è presente una tela mobile di Silvio Galimberti, importante pittore romano: “San Michele Arcangelo” fra altri Santi (1922).
Sotto lo stesso altare è stata collocata, nel 1985 (dopo la ristrutturazione della chiesa della SS. Annunziata), l’urna contenente il corpo di “Santa Teleucania” (sec. XIX), l’epigrafe tombale in marmo e il paliotto che nascondeva il corpo nell’altare della chiesa precedente.
Altre opere presenti: “San Gaudenzio” e “Ultima Cena”, due tele di ignoti artisti locali (sec. XVIII) e due pale del già citato S. Galimberti: un “Sacro Cuore di Gesù” (1918) e una “Immacolata Concezione” (1922 circa) fra San Gabriele dell’Addolorata, San Luigi Gonzaga e San Tarcisio.
Presso il Fonte Battesimale: “Battesimo di Gesù” (1940), copia della celebre opera di Andrea “Verrocchio” con la collaborazione di suoi allievi, fra cui Leonardo da Vinci, eseguita da Ciro Pavisa da Mombaroccio.

Auditorium SS. Annunziata
Della Chiesa della SS. Annunziata, edificata all’esterno della cinta muraria, non si conosce la data esatta della sua edificazione, ma era sicuramente ultimata il 4 maggio 1670 quando vi venne celebrata la prima messa. Nell’ultimo periodo è stata meglio conosciuta come Chiesa di “Santa Teleucania” dopo che, dal 1836, custodì il corpo della Santa che divenne oggetto di culto e che veniva esposto ai fedeli solo in occasione della sua festa (4 settembre).
Scemato il fervore mistico, inutilizzata e caduta ormai in degrado, nel 1997 il Comune, proprietario dell’immobile, dopo la sconsacrazione ha inteso promuovere il riuso del complesso, finalizzandolo ad un utilizzo socio-culturale per convegni, concerti e mostre. In particolare, l’ambiente in precedenza dedicato al culto è stato adibito ad Auditorium-Sala Congressi, mentre i locali sottostanti sono stati allestiti come Centro Espositivo.

Al suo interno è esposta la pala raffigurante l’“Annunciazione” con San Giuseppe e Sant’Antonio da Padova (sec. XVIII) e altre due tele: “Visitazione” (sec. XVII) e “San Giovanni Battista e Sant’Antonio” (sec. XVIII), tutte opere di autori ignoti.

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