Borghi d'Europa per il Percorso Internazionale La Montagna dell'Informazione.
Sotto la veste un poco fredda e fin troppo sobria del centro urbano maggiore, cresciuto in fretta laddove il territorio avaro ha concesso un lembo di terra tra montagna e fiume, si nascondono poco più in là angoli, borghi, paesaggi e architetture pieni di storia, vitalità e ricchezza culturale.
Nei 58 chilometri quadrati del comune di Ponte nelle Alpi sono disseminate 21 frazioni, ognuna della quali ha un proprio mondo da raccontare. Ogni borgo ha un tempietto in cui pregare e un monumento per ricordare. In molti paesi c’è una struttura per svolgere attività sociali, culturali e di svago: generalmente le vecchie latterie ristrutturate.
L’acqua e i monti, i prati e i boschi: in questo ambiente c’è il territorio pontalpino con i suoi oltre 8 mila abitanti. L’area comunale è divisa in tre zone ben distinte, in un saliscendi che oscilla fra i 380 e i 2350 metri di altitudine: la Destra Piave, pianeggiante e più popolosa compresa tra il monte Frusseda e l’ansa del fiume Piave; l’Oltrerai, che si estende dal fiumicello Rai fin sulle pendici del monte Dolada; i Coi de Pera (Colli di pietra), la parte più alta con il suolo ricco di cave di pietra pregiata.
Ponte nelle Alpi è un centro fiorente, che basa la propria economia su un ventaglio ampio di occupazione: dai servizi al commercio, dall’artigianato alla piccola industria. A differenza delle aree limitrofe – specie il Longaronese - in cui si riscontra la forte propensione per l’occhialeria, in questo comune le attività artigianali e industriali sono differenziate: edilizia, escavazioni, produzione del cemento, metalmeccanica, lavorazione del legno e prodotti manifatturieri in generale.
Anche il turismo sta giocando la propria partita, partendo dalla parte alta: l’area di Pian Longhi per gli sport invernali e lo svago estivo, il Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi con la promozione delle aree di preparco (dal sito del Comune).
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